martedì 2 aprile 2013

Buona Pasqua!


Dopo mesi di inattività, causa corso di abilitazione all'insegnamento che ha azzerato il mio tempo libero, torno a scrivere per segnalarvi un interessante articolo che ho trovato su "Eco dalle città, notiziario per l'ambiente urbano".

L' articolo, che trovate qui, spiega come differenziare l'involucro delle uova di Pasqua.

Eccone un breve estratto:
"La maggior parte delle uova sono ricoperte da involucri in plastica o in poliaccoppiato.
Il primo è il caso delle uova da pasticceria, o di alcune marche da supermercato: si tratta degli imballaggi più leggeri, completamente trasparenti, semitrasparenti o di colore chiaro.
Il secondo caso è quello del poliaccoppiato, costituito da plastica e alluminio, solitamente colorato all’esterno e argentato all’interno. Si tratta degli involucri più comuni perché economici e resistenti; se accartocciati, oltre a sfrigolare, mantengono in parte la forma impressa.

In entrambi i casi Corepla, il consorzio per il recupero e riciclo degli imballaggi in plastica, consiglia di gettare gli incarti in plastica e in poliaccoppiato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.

Ci sono poi uova –soprattutto piccole- ricoperte da un sottile strato di pellicola in alluminio colorato, materiale fragile che si accartoccia completamente: a Torino questi incarti devono essere gettati nei contenitori della raccolta differenziata di vetro e lattine. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il sito di CiAl, Consorzio Imballaggi Alluminio."


A presto!


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